Per Cannabis Light si intende l’ infiorescenza della pianta femmina di Canapa Sativa L; questi fiori contengono dei principi attivi in proporzioni diverse in base a diversi fattori, tra cui la varietà e qualità della pianta, il metodo di coltivazione e quello di essicazione.
Tra tutti i principi attivi presenti in questa pianta, si sente spesso parlare di Tetraidrocannabinolo (THC) o di Cannabidiolo (CBD). Il primo é il responsabile degli effetti psicotropi della pianta, il secondo é quello da cui dipendono alcune delle proprietà terapeutiche del vegetale.
Nella Cannabis Light la percentuale massima di THC è dello 0,2% (con una tolleranza, per il produttore, fino allo 0,6%); allo stato attuale questi sono i parametri da rispettare in Italia per la sua produzione e commercializzazione nei negozi specializzati.
Le infiorescenze di Cannabis Light sono ricche di CBD ed é possibile trovarne con percentuali molto alte. In alcuni casi (provati da test certificati) si arriva sino al 27%, ma per ottenere questi risultati si deve coltivare indoor, facendo crescere le piante in un ambiente dove le condizioni sono perfette, ma artificiali. Sostituirsi a Madre Natura ha i suoi vantaggi, ma anche notevoli svantaggi: la pianta, per esempio, non “lotta” per crescere e sopravvivere, non deve misurarsi con i cambiamenti naturali di temperatura o umidità, con insetti e parassiti, quindi può non sviluppare sino in fondo le sue caratteristiche; in più, non si potrà parlare di prodotto naturale al 100%. Bisogna, in ogni caso, verificare sempre la presenza di analisi certificate che garantiscano la veridicità delle percentuali riportate.
Che cosa sono i cannabinoidi
I Cannabinoidi sono tutte le sostanze psicoattive e non, derivanti dalla pianta di Cannabis, presenti particolarmente nelle infiorescenze femminili; a questa famiglia appartengono circa 60 componenti, tra cui i più importanti sono: CBD, CBDA, CBG, CBGA, CBC, CBCA, Delta9-THCA, Delta9-THC, Delta8-THC, THCV.
Delta-9-tetraidrocannabinolo
Il THC, primo principio attivo della Cannabis in ordine di quantità, interagisce con il sistema endorfinico e in particolare con i recettori oppioidi μ1, permettendo il rilascio di dopamina nel telencefalo e generando la tipica sensazione di piacere cannabinoide. Può provocare nella persona sensazioni di euforia, rilassamento, percezione spazio-temporale alterata; alterazioni uditive, olfattive e visive, ansia, disorientamento, stanchezza e stimolazione dell’appetito.
Cannabidiolo CBD
CBD è l’acronimo di cannabidiolo ed è il secondo principio attivo più abbondante nella Cannabis, dopo il THC. A differenza di questo, però, il CBD non è psicoattivo, non crea assuefazione e possiede notevoli capacità rilassanti, antinfiammatorie e antidolorifiche, tanto da suscitare sempre maggiore interesse da parte della comunità scientifica. Proprio grazie al suo potenziale terapeutico, viene utilizzato per il trattamento di diverse problematiche ed è la sostanza a cui ci si riferisce quando si parla di “Cannabis terapeutica”.